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Robert Faurisson a Radio Renaissance nel 1989

presentazione del 14 giugno 2012

Si tratta di tre interviste della durata di 90 minuti ciascuna che avevo accordato a Radio Renaissance, una “radio libera” della regione parigina ormai scomparsa da molto tempo.

Queste tre trasmissioni

“Point de Rencontre” du 27 mai 1989.
– Le révisionnisme. – Son origine. – Son évolution.
– Les ouvrages. – Les thèses générales.
– La vérité officielle selon les médias.

“Point de Rencontre” du 3 juin 1989.
– L’impossibilité des chambres a gaz homicides.
– Les rapports Leuchter et Gerstein.
– Les témoins.
– Les chiffres.

“Point de Rencontre” du 10 juin 1989.
– Les procès : Nuremberg, Barbie, Faurisson.
– Le Journal d’Anne Frank.
– Les conséquences politico-financières du mythe des chambres a gaz.
– L’avenir du révisionnisme.

sono riunite alla pagina su archive.org intitolata Robert Faurisson explique (Robert Faurisson spiega).

Tra i molti altri argomenti vengono rievocati in particolar modo i due grandi processi Zündel che hanno avuto luogo a Toronto (Canada anglofono) nel 1985 e nel 1988. Questi processi all’anglo-sassone contrastano per la loro serietà con i processi alla francese. Il primo è durato sette settimane mentre il secondo quattro mesi e un quarto. La lettura di migliaia di pagine della loro trascrizione permette di farsi una giusta idea degli scambi così come del contenuto dei documenti presentati dalle parti. Al termine del primo processo sono stati letteralmente annientati i due personaggi nei quali l’accusa, rappresentata dai procuratori e dalle associazioni ebraiche, riponeva tutte le sue speranze: lo storico Number One dell’”Olocausto”, l’ebreo americano Raul Hilberg e il testimone Number One dell’“Olocausto”, l’ebreo canadese Rudolf Vrba. Al termine del secondo processo, grazie in particolare al Rapporto Leuchter, i revisionisti non hanno fatto che confermare la solidità delle loro argomentazioni.

In seguito, gli autori che si avventureranno a voler continuare a difendere sul piano sia scientifico che storico l’“Olocausto” (o “Shoah”) capitoleranno a loro volta. Jean-Claude Pressac capitolerà il 15 giugno 1995 ma il testo della sua capitolazione non verrà reso pubblico che cinque anni più tardi; questo testo si può leggere tutto alla fine di Valérie Igounet, Histoire du négationnisme en France (Le Seuil, Parigi 2000, p. 651-652), o a Entretien avec Jean Claude Pressac …(4/4).

Quanto all’ebreo canadese Robert Jan Van Pelt, rinunciando a combattere, egli riconoscerà il 27 dicembre 2009 che ad Auschwitz, che milioni di turisti visitano, non esiste in definitiva alcuna prova dello sterminio “Le Vittorie del revisionismo (seguito)” (11 settembre 2011).

Chiamo Van Pelt “l’ultimo dei Mohicani della tesi sterminazionista”. Nel campo sterminazionista, a partire dal 2010, gli storici lasceranno il posto ad ogni sorta di istrioni alla maniera di Elie Wiesel o di Claude Lanzmann nella fiction, nel romanzo, nel teatro, nel cinema, nel giornalismo, nella propaganda, … Si possono ritenere nulle e non avvenute le opere di storici che, come Edouard Husson o Florent Brayard, si dedicano a speculazioni e valutazioni della data in cui si potrebbe supporre che Hitler o i suoi avrebbero dato un – introvabile – ordine di sterminare gli ebrei.

Quanto alle pretese camere a gas naziste, esse sono kaputt; alcuni autori possono, qua e là, farne menzione ma più nessuno ormai si vanta di essere in grado di fornire la prove dell’esistenza e del funzionamento di queste “armi di distruzione di massa” di Adolf Hitler. Ed i camion a gas nazisti, anch’essi, sono indubbiamente destinati alle “pattumiere della storia”.

Traduzione a cura di Francesca Maria