Due difensori eroici di una Germania umiliata e offesa: Horst Mahler e Sylvia Stolz
8 maggio 2010
(65° anniversario di una resa senza condizione)
In un recente comunicato, l’Americano Michael Santomauro ci informa che il revisionista Horst Mahler, nel corso del suo processo a Monaco nel gennaio 2009, ha aperto la propria dichiarazione preliminare ricordando quanto dissi sulle prodezze belliche dell’asse americano-sionista:
L’asse americano-sionista ha fosforizzato i bambini tedeschi, atomizzato quelli giapponesi, trattato i bambini vietnamiti con l’agente arancio e quelli iracheni con l’uranio impoverito. È tempo che i vinti, gli umiliati, gli offesi replichino con quella che da tempo chiamo “l’arma atomica del povero”, il revisionismo storico; tale arma non uccide né mutila alcuno; non uccide che la menzogna, la calunnia, la diffamazione, sia il mito della “Shoah” che l’infame Shoah-business caro a Bernard Madoff, a Élie Wiesel, alla coorte dei “miracolati” e agli assassini dei bambini di Gaza (Professor Robert Faurisson).
[Die amerikano-zionistische Achse hat die deutschen Kinder phosphorisiert, die japanischen Kinder atomisiert, die vietnamesischen Kinder mit dem orangenen Boten behandelt und die irakischen Kinder mit dem abgereicherten Uran. Es wird Zeit, daß die Besiegten, die Erniedrigten und Geschmähten mit dem zurückschlagen, was ich seit langem als die „Atombombe der Armen” bezeichne, d.h. mittels des geschichtlichen Revisionismus. Diese Waffe tötet niemanden und entstellt niemanden. Sie tötet nur die Lüge, die Verleumdung, die Diffamierung, den Mythos der „Shoah” ebenso wie das gräßliche Shoah-Business, das Leuten wie Bernard Madoff, Élie Wiesel, den Kohorten der „wundersam Geretteten” und den Mördern der Kinder in Gaza so teuer ist. (Professor Robert Faurisson)] [Il messaggio diffuso all’epoca da H. Mahler e contenente la sua dichiarazione del 12 gennaio 2009 è disponibile su Internet grazie all’Adelaide Institute.]
Horst Mahler è stato condannato a quasi tredici anni di prigione. Egli ha 74 anni. Per quanto la riguarda, la sua amica e collega Sylvia Stolz, “la Giovanna d’Arco tedesca”, è stata condannata ad oltre tre anni di prigione per avere, durante il processo di Ernst Zündel del quale era avvocato, svolto il suo compito di difensore senza nascondere le proprie convinzioni revisioniste. Ella ha 46 anni. Prima di loro, e per le stese ragioni, molti altri revisionisti sono stati incarcerati dalla giustizia tedesca od austriaca. È su iniziativa di Berlino che E. Zündel ha passato più di sette anni nelle celle americane, canadesi e tedesche. In Austria sono ancora in carcere alcuni revisionisti, tra i quali Wolfgang Fröhlich e Gerd Honsik. La Germania, Austria compresa, è questa. Tranne una minoranza particolarmente eroica dei suoi figli, sembra essersi sottomessa alla legge dei vincitori che, troppo spesso lo si dimentica, non hanno, dopo sessantacinque anni, pensato di firmare un trattato di pace con lei. Forte dei suoi “scudi atomici”, delle sue “barriere di protezione” e, soprattutto, della sua arma suprema, la Grande Menzogna dell’Olocausto, l’asse americano-sionista vuole dettare legge al resto del mondo. Ma con le minacce, la paura e la menzogna non si costruisce nulla di duraturo. Per cominciare, la Grande Menzogna dell’Olocausto viene, grazie ad Internet, sempre più contestata. Certo, essa ha dato vita ad una religione, e su questo piano le rimangono ancora dei bei giorni da vivere, ma sul piano della scienza storica ha recentemente esalato l’ultimo respiro nella massima discrezione. Almeno, questo dimostrerò presto in un testo che tratterà della sopravvenuta morte, sul piano storico e scientifico, delle camere a gas naziste.