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Comunicato: nuova perquisizione al domicilio del professor Faurisson

Mercoledì 19 novembre 2014, due ufficiali della Polizia giudiziaria di Clermont-Ferrand, di cui un comandante, si sono recati a Vichy presso il domicilio del professore Faurisson e hanno proceduto ad una perquisizione per confiscare computer e documenti. Non hanno trovato né il computer né i documenti ricercati.

La LICRA (lega internazionale contro il razzismo e l’antisemitismo) di Strasburgo aveva interpellato la procura locale per la comparsa in un “Blog/Inofficiel/Unofficial Blog” del Signor Faurisson, di due articoli riguardanti il campo di Struthof-Natzweiler, in Alsazia:

È tempo di farla finita con la ‘camera a gas’ dello Struthof ed i suoi 86 ‘gasati’(30 maggio 2013)
robert-faurisson.com/histoire/il-esttemps-den-finir-avec-la-chambre-a-gaz-du-struthof

“Una nota sulla pretesa camera a gas dello Struthof” (12 agosto 2013)
robert-faurisson.com/histoire/note-pretendue-chambre-gaz-struthof

Dopo aver dichiarato la propria incompetenza la procura di Strasburgo aveva trasmesso l’affare alla procura di Cusset (periferia di Vichy), dove un giudice istruttore aveva a sua volta incaricato dell’inchiesta il suddetto comandante della polizia giudiziaria di Clermont-Ferrand.

La legge autorizza le perquisizioni solo dalle 6 del mattino alle 21 (tuttavia, se la perquisizione è iniziata alle 20,45 può essere prolungata oltre le 21). Ma il professore – il cui caso è decisamente particolare – può anche vedere la BAC (brigata anti-criminalità) spuntare nel suo domicilio in piena notte. Cosa successa due volte, mentre le perquisizioni sono attualmente cinque. Questo 19 novembre, nel momento di congedarsi, il comandante ha fatto sapere che quella sua “visita” sarebbe stata seguita da altre “visite”.

La moglie del professore, di 82 anni cardiopatica, mal sopporta questo stato di fatto. Si preoccupa per la salute di suo marito di quasi 86 anni, recentemente infartuato, vittima anche di dieci aggressioni fisiche (senza che ne susseguisse alcuna ricerca seria degli aggressori). La signora si è commossa, in modo particolare, dal fatto che un suo nipote, studente di 22 anni ospite quel giorno presso i nonni e coinvolto nell’interrogatorio, ha dovuto produrre il suo computer e firmare il verbale. Detto questo, i due ufficiali preposti a questo compito hanno avuto un comportamento impeccabile dall’inizio alla fine.

21 novembre 2014